Gentili Lettrici, Gentili Lettori,
Questo numero chiude il percorso inaugurato dal primo numero del 2017, percorso dedicato in modo specifico alle arti. Quindi non poteva che aprirsi e dare spazio al gioco fonte indiscutibile di queste; gioco così ormai marginale nella vita di chi va crescendo, ma anche fra gli adulti se intendiamo per gioco anche il divertirsi con poco, con niente e con gli altri in una comunanza sorridente per stare insieme e favoleggiare o regredire sapendo di farlo, senza ledersi e ledere.
Forse questo aprirebbe una riflessione di pasoliniana memoria sulla scomparsa del popolo!
Ci sono ovviamente anche contributi che danno conto e che esplorano quegli aspetti legati al pensiero divergente, al pensiero che va per la tangente o che cerca o apre prospettive laterali, oblique rispetto alla realtà; a una realtà che si dà sempre più autoritariamente conchiusa e definita, come data senza possibilità di aggirarla, eroderla e smascherarla pena essere o sentirsi non allineati. Non allineati in un’epoca che, se ha fatto dell’eccentricità il suo filo conduttore, lo ha anche trasformato in un nuovo conformismo da magazine pagato da firme, brand che spesso coprono i saperi divertiti e creativi di molti di noi in una pedagogia dell’estro quotidiano che ci rende più conformisti di quanto si vuole.
Buona divertita, ironica e sorridente lettura,
Francesco Caggio