Si può far scuola con bambini e maestre che si divertono, pur nell'impegno dell’apprendere?
Forse sì. Le esperienze educative e didattiche raccontate nel testo da chi per quasi trentacinque anni è stata con i bambini direttamente prima e dirigendo poi scuole dell’infanzia, paiono andare in questa direzione; in direzione di una pedagogia fatta di vicinanza e di condivisione da parte delle maestre della vivida e fertile mente infantile come terreno assolutamente privilegiato per incamminarsi lungo le vie del sapere, intrecciando fantasia, immaginazione e creatività verso apprendimenti collocabili e collocati su più livelli con bambini molto coinvolti e impegnati a risolvere questioni e problemi.
Forse c’è anche un tentativo di evitare che la scuola annoi chi la frequenta, sia come piccolo allievo sia come maestra in un orizzonte di già dato, già previsto e forse di ripetuto e ripetitivo. Le esperienze raccolte nel testo vanno dai primi anni ’80 fino alla fine dei’90 e si avvalgono del contributo diretto di chi le ha condotte, ma soprattutto delle parole dei bambini come guida delle maestre stesse nel lavorare con e per loro. È una sorta di antologia di come e di cosa pensano e operano i bambini davanti a problemi concreti e immaginari; questioni e problemi che sollecitano la loro curiosità e il loro interesse.
Autori e Curatori
Rosanna Abbatinali, laureata in Scienze Politiche e Scienze Pedagogiche, è stata educatrice per ventitré anni nelle scuole dell’infanzia del Comune di Milano e poi responsabile, a vario titolo, di scuole dell’infanzia e di asili nido per lo stesso Comune per altri undici anni.
Ha scritto diversi articoli sulla didattica nella scuola dell’infanzia e curato con Francesco Caggio il testo “Quasi arte” (edizioni Junior, 2004). Ora è formatrice per diversi Comuni e realtà che erogano servizi per bambini 0/6 anni. Fa parte del comitato di consulenza scientifica della rivista online Interventi Educativi, conversazioni sulla cura di cui è anche redattrice.