La figura del Mobility Manager è stata introdotta, in Italia, con D.M. 27/03/1998 (meglio conosciuto come “Decreto Ronchi”) che ha introdotto politiche ed interventi finalizzati a limitare le emissioni inquinanti a seguito degli impegni presi con la ratifica del Protocollo di Kyoto.
Il Decreto disponeva l’obbligo dell’individuazione della figura del Mobility Manager, in tutti i Comuni compresi nelle zone a rischio di inquinamento atmosferico, limitandolo alle sole aziende ed enti con oltre 300 dipendenti per unità locale o con oltre 800 dipendenti distribuiti su più unità locali. Successivamente sono state individuate le figure del Mobility Manager d’Area e del Mobility Manager scolastico e, da ultimo, con D.L. del 19/05/2020 n. 34 (detto Decreto Rilancio), è stato rilanciato il ruolo di tali figure, rendendole obbligatorie per imprese e pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti, ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città Metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.
Figura fondamentale per l’adozione di forme di mobilità ambientalmente più sostenibili ed efficienti nell’ambito dei luoghi di lavoro e degli istituti scolastici, il Mobility Manager non ha, purtroppo, supporti normativi adeguati per portare avanti la propria missione.
Questo volume, oltre ad indagare le normative vigenti in materia, esplora il rapporto tra l’attività del Mobility Manager e la promozione dell’uso della bicicletta, quale strumento di incentivazione della mobilità sostenibile e di una migliore qualità della vita e dell’ambiente, cercando di fornire un supporto a chi è investito da questo importante ruolo.
Dallo stesso autore de «I percorsi ciclabili dell’Adriatico» e «I turismi in biciletta come strumenti di sviluppo del territorio»