Lo sviluppo locale di una comunità e di un territorio non si realizza solo per effetto della acquisizione e della concentrazione delle risorse economiche per sostenere e alimentare un macro sistema di Welfare, ma anche e soprattutto per ampliare le possibilità per una comunità di accedere a più diffuse opportunità di Wellbeing.
Al centro ci sta, quindi, il “sentirsi bene” della persona, che amplia e potenzia le sue relazioni, intensifica la sua comunicazione con la comunità in cui si riconosce, orienta e in un certo senso adatta e specializza le sue abilità che gli consentono di partecipare ai sistemi strumentali della vita sociale, che vanno dalla produzione di beni e servizi alla produzione di loisir.
Diviene di conseguenza centrale una nozione di “sviluppo locale” in cui i sistemi di relazioni intersoggettive, la reciprocità delle prestazioni incentrate sui bisogni e non sullo scambio, la conoscenza acquisita attraverso i percorsi della istruzione e della formazione, la comunicazione mediata non solo dai beni strumentali ma anche da simboli e riti, divengono fattori essenziali di empowerment delle dinamiche della inclusione e della integrazione sociale.
Lo sviluppo locale consente la individuazione delle aree di vulnerabilità e di decomposizione del tessuto sociale, e al tempo stesso i fattori culturali, relazionali, anche simbolici che facilitano ed accelerano la integrazione di soggetti a rischio di marginalità e di esclusione sociale.
Everardo Minardi
Docente di sociologia dello sviluppo presso la Università di Teramo, coordinatore del PHD Course in Sociology of Regionale and Local Development, con la Università di Zadar (Croatia)
Nico Bortoletto
Docente di metodologia e tecniche della ricerca sociale, presso la Università di Teramo, docente presso PHD Course in Sociology of Regionale and Local Development, con la Università di Zadar (Croatia)