A due anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19 appare evidente come le chiusure e le restrizioni imposte dal Governo abbiano impattato enormemente sul tessuto economico e sociale del nostro Paese. La ricerca qui presentata ha avuto come obiettivo principale comprendere l’impatto delle politiche di limitazione sul rapporto tra mercato, imprenditoria e bisogni dell’uomo, indagando le ricadute e le complessità nate sul territorio della provincia di Forlì-Cesena, della provincia di Ravenna e del Comune di Imola.
Le chiusure imposte a numerose attività economiche hanno determinato effetti di blocco operativo, in particolar modo per le imprese di dimensioni più piccole che in Italia rappresentano quote elevate in termini di occupazione. Le aziende sono state colpite da una riduzione dell’offerta di lavoro e, dunque, da un calo della capacità produttiva delle stesse. Allo stesso modo, anche i consumatori hanno subito perdite di reddito e, quindi, hanno ridotto le spese e i consumi a livello personale e familiare. Vengono esaminati alcuni grafici che mettono in luce la natalità e la mortalità delle imprese nella Regione Emilia-Romagna e nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna.
Dopo aver svolto una analisi a livello generale sulle imprese, ci si sofferma sul settore della ristorazione. Questo particolare settore economico presenta un quadro gravemente danneggiato a causa della crisi Covid-19. L’offerta è stata analizzata svolgendo 20 interviste semi-strutturate condotte faccia-a-faccia e telefonicamente con alcuni proprietari e/o gestori di attività di ristorazione con sede sul territorio. Nello specifico, sono stati esaminati i cambiamenti strutturali, le sfide e le innovazioni organizzative che i/le ristoratori/ristoratrici sono stati chiamati a fronteggiare e a mettere in atto.