L’anno 2018 è stato proclamato Anno nazionale del cibo italiano. Ciononostante mostra enormi squilibri e contraddizioni, soprattutto in riferimento a tematiche come il cibo e la povertà. Il testo compie una disamina dei modelli nutrizionali che si sono storicamente affermati e analizza il rapporto tra il cibo e la cultura partendo da una prospettiva filosofica e passando attraverso la lettura di alcune operette letterarie, con lo scopo di porre l’accento sul cibo come ‘fattore identitario’. Luogo di elezione per la parte empirica è il cinema, da sempre spazio di raccolta e di espressione enfatica dei sogni che animano l’immaginario collettivo. La centralità delle immagini è cruciale nello studio dei paradossi tipici dell’epoca attuale, tra i quali spicca la ‘cibomania contemporanea’. Il cinema è un ambito privilegiato per le analisi dei mutamenti intercorsi nella società. La scelta è caduta su Mamma Roma poiché in tale pellicola Pier Paolo Pasolini affronta il tema del passaggio dalle periferie al centro con il conseguente percorso ascendente che la protagonista intende seguire. In tale cornice il cibo assume i tratti di una chimera mai raggiunta e di un traguardo inafferrabile da parte dei “poveri Cristi”, derelitti di ogni epoca, che nei panni dei “pellegrini del cibo” inseguono una meta, una terra promessa sempre all’orizzonte e destinata a svanire nel tentativo incessante di dare senso alla propria ricerca. Il cibo e la fame diventano le proiezioni del desiderio di vedere migliorata la posizione di partenza, le condizioni emblematiche, persistenti e mai rimosse, di chi esprime il proprio ‘appetito sociale’ nei termini di una precisa volontà di riscattarsi, senza soluzioni di sorta, dalla condizione subalterna di appartenenza.
Autori e Curatori
Eleonora Sparano è Sociologa con specializzazione in Metodologia della Ricerca sociale e Dottore di Ricerca in Politiche sociali e Sviluppo locale. Durante il suo percorso ha affrontato il tema delle disuguaglianze scolastiche basate sul genere e sulla stratificazione sociale, approdando allo studio del diverso accesso alle risorse naturali, all’acqua e al cibo. È stata Assegnista di Ricerca presso l’Università di Roma Tre e Docente di Sociologia per l’Università di Viterbo. Attualmente è Cultrice della materia in Sociologia dei processi culturali (Roma Tre) e al di sopra di ogni cosa è madre di una splendida bambina, al momento di tre anni, alla quale desidera mostrare con l’esempio che cosa significa coltivare, proteggere e difendere i propri sogni con il coraggio, la forza e la fiducia che occorrono per affrontare il domani.