Gentili Lettrici, gentili Lettori,
l’idea di offrire un numero sul ballo, sulla danza, sul corpo in movimento mi è venuta dopo aver ricevuto il contributo di G. Cavestri e C. Vismara sul tango. Se ballare, se danzare hanno a che vedere con il trasformarsi, con l’essere, per un certo tempo, altro da sé; se hanno a che vedere con l’avvertire, scoprire, abitare in modo più integrato e consapevole il proprio corpo; se hanno a che vedere con il tenerlo vivo, palpitante, rispondente e soprattutto in dialogo con quella che convenzionalmente è “l’altra parte di noi” che chiamiamo psiche; se hanno a che vedere con creatività e divergenza, allora si intrecciano vividamente con la cura e con uno specifico modo di amare il proprio e l’altrui corpo, ma anche il tempo e gli spazi che siamo chiamati a esperire abitandoli con più gioia da una parte e con più disperazione dall’altra, fra riconquistata presenza e rigenerante dimenticanza.
Buona lettura