Gentili Lettrici, Gentili Lettori,
Una parola non detta o detta di troppo, un gesto mancato o eccessivo, una sequenza di azioni riuscite o poco pensate possono sovrapporsi, intervallare il lavoro del coordinare un gruppo di persone che ha o che dovrebbe avere un obiettivo di lavoro sufficientemente chiaro e anche condiviso.
Coordinare sta quindi fra il tessere e il rischio di perdere i fili, lasciando che le maglie, larghe o ben tramate della tessitura di quadri di riferimento ben distesi e definiti per lavorare al meglio, si disfino.
Forse come tutti i lavori di cura anche coordinare è come un gioco che sta fra il costruire e il far rovinare o il rovinare degli assetti costituiti; fra il tessere e il disfarsi della tela.
Sta nell’incertezza. E quindi nell’area della creatività.
Buona lettura.
Francesco Caggio