La complessità contemporanea impone una riflessione sul mondo psichico che proceda oltre i confini del pensiero convenzionale. L’appiattimento mediatico e l’omologazione frammentano ogni norma di riferimento, riducendo il valore di ricerca del soggetto umano e creando una specie di anestesia parziale, con l’effetto di uno smarrimento e di un dolore senza nome, indefinito.
Tuttavia i fondamenti della psiche umana rimangono invariati, nonostante il rapido flusso di tecnologie abbia mutato il nostro quotidiano. Dunque il tentativo di comprensione e di cura informa lo spirito di questa collana. Essa si propone di offrire saggi che tengano conto della situazione attuale, in relazione alle manifestazioni molteplici del mondo psichico.
In questo primo volume indagheremo, tra l’altro, quali siano gli effetti e i cambiamenti generati dall’uso molteplice, quotidiano e pressoché esclusivo dell’immagine proponendo alcuni suggerimenti di lettura dei fenomeni attuali: come si definisce la mente umana, sia nella sua dimensione individuale che in quella collettiva? L’occhio è uno dei cinque organi di senso del corpo che percepisce, dunque possiamo ridurre la vista alla percezione di ciò che è vero, o, meglio, di ciò che è reale? Pietro Andujar, psicanalista con quattro decenni di esperienza, dialoga con un esperto di comunicazione mediatica, Edoardo Ponzoni, che propone molte questioni relative allo scopo della produzione di immagini mediatiche e popolari, ma relative anche agli effetti differenti a seconda delle fasce generazionali. Verranno così colti gli spunti dell’interlocutore aprendo con lui una serie di questioni che verranno sviluppate nei lavori successivi.