Le persone disabili, fragili, vulnerabili con maggiori difficoltà occupazionali vanno valorizzate per la loro operosità e per l’apporto che possono dare alle comunità di appartenenza. Un patto tra le pubbliche istituzioni, gli attori del terzo settore e le imprese profit più socialmente responsabili di un determinato territorio può essere lo strumento che meglio si presta alla inclusione sociale e lavorativa di queste persone, senza lasciare indietro nessuno. La dimensione metropolitana per una complessa realtà urbana come Bologna è il contesto di riferimento più appropriato.