Cosa significa lavorare con la comunità da un punto di vista sociologico? Quando e in che termini è possibile parlare di "comunità" partendo da un collettivo di individui? Quali e quanti tipi di intervento può attuare un sociologo professionista? Quali strumenti utilizza per il suo lavoro?
La famosa sociologa clinica americana, Jan Marie Fritz, cerca di rispondere sinteticamente a queste e ad altre domande riguardanti la pratica della sociologia con le comunità. La Prof.ssa Fritz ci ricorda inoltre che, a differenza del lavoro di ricerca scientifica, ogni situazione di intervento è unica e dal sociologo professionista ci si aspetta che sia creativo, che eserciti un’arte in ogni sua fase.
ENGLISH ABSTRACT
What does it mean to work with the community from a sociological point of view? When and how is it possible to speak of "community" starting from a collective of individuals? What and how many types of intervention can a professional sociologist implement? What tools does they use for their work?
The renown American clinical sociologist, Jan Marie Fritz, tries to answer shortly these and other questions concerning the practice of sociology with the community. Prof Fritz also reminds us that, unlike scientific research, each intervention situation is unique and the sociologist is expected to be artistic in collaboration, analysis, design implementation and evaluation.
Jan Marie Fritz è docente ordinario all’Università di Cincinnati e senior research scholar presso il Center for Sociological Research dell’Università di Johannesburg. Le sue aree di interesse professionale e accademico sono: la sociologia clinica, i women’s studies, l’intervento e analisi dei conflitti, la mediazione. In qualità di senior representative per la missione dell’ISA (International Sociological Association) presso l’ONU, si è occupata, in modo particolare, dello applicazione dei piani d’azione nazionali basati sulla risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Donne, pace, sicurezza).
La Prof.ssa Fritz è una mediatrice nell’ambito della special education per lo Stato del Kentucky (USA); è membro del Comitato esecutivo dell’I.S.A.. È stata più volte Presidente della RC46 dell’I.S.A., la divisione di Sociologia Clinica; è tuttora consulente per la progettazione di programmi di formazione universitari. Ha ricevuto numerosi premi tra cui il Distinguished Career Award dell’American Sociological Association per la pratica professionale sociologica (2010); il premio annuale dell’Ohio Mediation Association, il Better World Award (2011); il Fulbright Illustre Chair in Human Rights e International Studies (2011) e, nel 2012, ha vinto il Distinguished Book Award per il pregevole volume dal titolo International Clinical Sociology.