Gentili lettori, gentili lettrici,
man mano che leggevo i contributi aumentava il disorientamento rispetto a cosa mai potessi scrivere in apertura di questo numero; per risolvere l’impasse sono ricorso al vocabolario online Treccani. Allora, amore viene definito:
Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia, ma può anche essere rivolto a sé stesso, come manifestazione di egoismo e di egocentrismo tiene...
Sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo che domina sui cuori, ora benefica ora tirannica...
E ancora:
carità verso il prossimo,
desiderio, brama di avere, di ottenere, di possedere una cosa,
vivo attaccamento o inclinazione per qualche cosa.
E poi:
persona o cosa che è oggetto dell’amore,
persona che abbia doti di grazia, bontà, gentilezza, e anche di cosa assai graziosa.
Mi sono chiesto alla fine se non è il caso di ritornare a ragionar d’amore in qualche altro, futuro numero.
Buona lettura, Francesco Caggio