Una parte sostanziale del territorio italiano si distingue per rete spaziale su “centri minori”, i quali talvolta si trovano ad assicurare ai residenti un accesso limitato ai servizi essenziali. Chiamiamo “interne” quelle aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), ricche di risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate a seguito di secolari processi di antropizzazione. L’inclusione degli innovatori e dei soggetti marginali nelle politiche per lo sviluppo locale costituisce una leva cruciale per combattere le diseguaglianze territoriali e di riconoscimento.
Questo studio esplora il potenziale di sviluppo locale di queste aree, in special modo quelle della Romagna, in cui si risentono i mutamenti che si manifestano nel trasferimento della popolazione in aree urbanizzate, con gli effetti demografici, sociali ed economici che si diffondono rapidamente.
Rispetto a questo progressivo impoverimento, si vogliono individuare le politiche e gli strumenti di intervento, le attività di innovazione sociale, imprenditoriale, amministrativa e di valorizzazione delle risorse della montagna, tenendo conto della Programmazione e politiche per le aree interne, messe in atto a livello europeo, nazionale e regionale (politiche di coesione, SNAI).